Oggi, il progetto YEIP (Youth Empowerment and Innovation Project) ha pubblicato nuovi dati raccolti attraverso la ricerca youth-led (guidata dai giovani), condotta da 74 ragazze e ragazze in Regno Unito, Grecia, Cipro, Italia, Portogallo, Svezia e Romania, che ha visto il coinvolgimento di 400 partecipanti.
Nel corso degli ultimi due anni, il progetto finanziato da Erasmus+ e coordinato dall’Istituto internazionale IARS sotto la guida del professor Theo Gavrielides ha formato gruppi locali di giovani che hanno svolto attività sul campo in scuole, istituti penali per minorenni, università, centri per i migranti e online.
Le nuove ricerche condotte riguardanti la radicalizzazione giovanile violenta mostrano un legame tra discriminazioni e fattori di spinta e attrazione che possono portare ad ideologie estremiste. Sebbene esistano differenze nelle forme e nelle modalità che il fenomeno assume nei vari paesi partner del progetto e in tutta Europa, esiste un filo conduttore che caratterizza i percorsi di radicalizzazione violenta. Il progetto sostiene che se questa discussione verrà affrontata a livello di politica europea, l’Europa potrà avere maggiori possibilità di affrontare il crescente nazionalismo ed estremismo. Queste tematiche sono fortemente legate al modo in cui i giovani a rischio di radicalizzazione violenta sono “gestiti” dal sistema giudiziario esistente come “rischi”. Ciò crea ulteriore alienazione e divisione, mentre i tassi di recidiva non calano e questa nuova ricerca sottolinea che l’attuale approccio ha fallito.
Theo Gavrielides, coordinatore del progetto YEIP ha dichiarato: “Non possiamo continuare a investire le nostre risorse nazionali ed europee su un paradigma fallito, e questa nuova ricerca condotta dai giovani europei sostiene semplicemente la necessità di una nuova direzione”.
Ama Yarboi, parte dello Youth Advisory Board, sostiene: “Ora è il nostro momento come giovani di insorgere e accettare le responsabilità che abbiamo ereditato dalle generazioni precedenti. È così stimolante vedere i giovani guidare questi modelli di intervento politico. Il nostro futuro è nelle nostre mani e sappiamo come vogliamo costruirlo”.
YEIP presenterà i risultati finali il 29 gennaio 2020 durante la conferenza internazionale che si terrà a Londra. Le registrazioni sono ora aperte con relatori di spicco tra cui rappresentanti della Commissione Europea, autorità pubbliche dei paesi partecipanti, nonché il parlamentare Neil Coyle, il segretario ombra alla giustizia Diane Abbott e importanti accademici.
La dottoressa Manuela Tagliani, giovane ricercatrice del progetto YEIP per il partner italiano Anziani e non solo, ha commentato: “La ricerca condotta ha dimostrato che alcuni dei bisogni che accomunano i ragazzi sono quelli di sentirsi accettati, apprezzati e ascoltati dagli adulti di riferimento. Questo argomento è un importante punto di partenza per la creazione del modello di prevenzione YEIP.”
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Questo report è stato sviluppato nel contesto del Work Package (WP) 2 “Ricerca sul campo fase 1” del progetto europeo “Youth Empowerment and Innovation Project – YEIP”, un programma triennale finanziato da Erasmus+ che mira a creare un quadro di prevenzione positiva delle politiche guidato dai giovani, per affrontare e prevenire l’emarginazione e la radicalizzazione violenta giovanile in Europa. Il progetto è iniziato a marzo 2017.