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“Concentrarsi su quello che conta davvero in Europa: l’empowerment dei giovani svantaggiati”

Questa settimana l’Europa tenterà di andare oltre lo shock causato dal referendum britannico, anche rilanciando i propri motivi fondativi, come il rispetto dei diritti individuali, le pari opportunità e la non discriminazione.
Proprio di questi temi e della percezione che ne hanno i giovani europei più marginalizzati tratta una ricerca coordinata dall’Istituto Britannico IARS e condotta in cinque Paesi Europei, tra cui l’Italia, i cui risultati possono essere letti da oggi nella forma di un e-book gratuito che si intitola “My Voice – My Rights: Young, Marginalised and Empowered by Law”.
La ricerca è stata condotta, con il coinvolgimento diretto dei ragazzi anche in qualità di co-ricercatori oltre che nel nostro Paese anche nel Regno Unito, in Polonia, a Cipro ed in Romania e rivela che la scarsa conoscenza dei propri diritti conduce a un circolo vizioso di ulteriore marginalizzazione ed esclusione.
Licia Boccaletti, responsabile del progetto per Anziani e non solo: la nostra ricerca mostra come in Italia vi siano dei fenomeni discriminatori che colpiscono in modo particolare le generazioni più giovani, in particolare per il contesto in cui vengono agite (quello scolastico) o perché legate a quella fase di vita o perché difficilmente riconoscibili in quanto inserite in un contesto complesso (come la discriminazione per età in ambito lavorativo che si camuffa e rafforza in quella etnica e si mescola e si mimetizza ad un più generalizzato contesto di disoccupazione giovanile). Anche le discriminazioni multiple risultano frequenti ed evidenti, mescolando: età, genere, origine etnica. D’altra parte, i giovani sono anche coloro che meno segnalano e denunciano e che meno sembrano avere consapevolezza rispetto a come intervenire qualora una discriminazione si palesi e li veda vittime o testimoni.
Aumentare l’alfabetizzazione legale dei giovani – in particolare di quelli più svantaggiati – attraverso iniziative dedicate è uno strumento chiave per facilitare l’integrazione e promuovere l’inclusione. D’altra parte, i sistemi europei di educazione e formazione sono spesso ancora carenti quando si tratta di dare ai ragazzi le conoscenze di base necessarie ad affermare i propri diritti nel caso in cui si trovino di fronte situazioni di discriminazione o abuso.
Antonio Silva Mendes, direttore dell’area Giovani e Sport presso la DG Educazione e Cultura della Commissione Europea, nella sua prefazione alla ricerca, ha affermato:
“L’esclusione sociale dei giovani è una delle principali sfide che l’Europa deve affrontare. E’ una questione multi-sfaccettata che richiede risposte multiple. “Abused no more” introduce la talvolta dimenticata nozione di alfabetizzazione legale nei nostri sistemi di formazione come un modo piuttosto innovativo di prevenire la marginalizzazione e l’esclusione sociale. “My Voice – My rights” ci dà l’opportunità di riscoprire i nostri sistemi legali e di cercare lì le soluzioni ma – ancora più importante – ci fa realizzare che i diritti individuali non sono solo uno strumento per prevenire la marginalizzazione ma anche uno specchio dei nostri valori europei come la libertà, la tolleranza, la non discriminazione. Riesplorare le nostre radici e il nostro patrimonio culturale comune può davvero essere una risposta efficace alle numerose crisi che l’Europa sta affrontando”.
La ricerca è stata condotta nell’ambito del progetto triennale “Abused No More” Empowering Youth and Safeguarding Professionals” (AnM). “AnM”, co-finanziato dal programma Erasmus+, è la prima iniziativa Europea che si occupa della mancanza di alfabetizzazione legale tra i giovani a rischio di esclusione sociale completamente guidata nella sua realizzazione dai giovani stessi. In particolare, lo studio si è focalizzato sui ragazzi che affrontano discriminazioni multiple ed intersezionali sulla base dell’età, del genere e dell’origine etnica.
Theo Gavrielides – Fondatore e Direttore di IARS e coordinatore del progetto ha dichiarato: “Il Regno Unito e la nostra organizzazione sono stati scelti dalla Commissione Europea per guidare questo progetto che ha l’obiettivo di rafforzare i giovani europei più ai margini. Oggi diffondiamo i risultati e le raccomandazioni dei nostri giovani che hanno dimostrato di credere ancora nella possibilità di costruire un’Europa unita e nei suoi valori chiave di promozione della pace e del benessere dei suoi abitanti. Che questo, alla luce del referendum, possa essere un segnale a dimostrazione del fatto che il sogno nato alla fine della seconda guerra mondiale non si è infranto.
I risultati si basano su un’ampia revisione della letterature in sei lingue e sulla ricerca sul campo che ha coinvolto oltre 80 ragazzi e 20 organizzazioni nei diversi Paesi. La ricerca sarà presentata e discussa durante una conferenza internazionale organizzata a Cipro il 22 Settembre prossimo da parte del partner Action for Equality, Support, Antiracism (KISA).


Note:

 L’ e-book completo (che include il report in Italiano) e la sintesi possono essere scricati gratuitamente da: http://www.abusednomore.org/2016/06/27/download-the-report/
 Per saperne di più sul progetto Abused No More: http://www.abusednomore.org
 Per aderire alla Rete Abused No More: http://www.abusednomore.org/join-our-network/
 Abused No More è co-finanziato dalla commissione europea tramite il contratto nr. 2015-1-UK01-KA205-012555
 Per maggiori informazioni: Licia Boccaletti – Anziani e non solo – progetti@anzianienonsolo.it – Tel. 059/645421
 Il progetto è realizzato da un partenariato composto, oltre che da Anziani e non solo, da: Stowarzyszenie Interwencji Prawnej (Polonia), KISA – Action for Equality, Support, Antiracism (Cipro), Romanian U.S. Alumni Association (Romania)


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