La solitudine tra le persone anziane è una realtà crescente a livello globale, anche se è difficile stimare delle cifre poiché generalmente per solitudine si considera unicamente la solitudine sociale. Quest’ultima riguarda i bisogni legati agli aspetti sociali delle relazioni umane ed è spesso valutata in base alla quantità di contatti che qualcuno ha, a quanto sia estesa la sua rete sociale, a una situazione di convivenza o meno, ecc.

Tuttavia la solitudine è un concetto complesso che coinvolge anche dimensioni fisiche ed esistenziali. La dimensione fisica implica il bisogno di vicinanza e di contatto, mentre la solitudine nella sua forma esistenziale arriva molto più in profondità rispetto alla solitudine sociale e fisica ed è definita come una condizione inevitabile dell’umanità.

Ciò significa che anche se altre persone ti circondano, puoi provare una solitudine profonda dal punto di vista esistenziale. La solitudine esistenziale è di solito identificata in associazione a morte, perdite e gravi malattie, quando ci si inizia a porre domande sul significato della vita. Studi condotti sul personale sanitario (medici, infermieri abilitati, OSS, assistenti sociali, fisioterapisti e terapisti occupazionali) mostrano che l’esperienza del personale con la solitudine esistenziale degli anziani è stata vissuta come significativa ed impegnativa.

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